Alle spalle delle spiagge dell'Algarve, bellissime, famose, ma anche un po' scontate, si distende una terra sorprendente, dove le atmosfere medioevali si intrecciano con quelle moresche ed il reticolo dei vicoli di antiche casbah conduce a sontuose cattedrali barocche, tra scenari di colline assolate ammantate di grano e decorate di querce, di ulivi e vestigia di possenti acquedotti romani.
Algarve e Alentejo rappresentano un'accoppiata geografica unica per unire, in una sola vacanza, tutto quello che, in genere, da lei si desidera, ovvero l'atteso e l'inaspettato. L'atteso, sono le spiagge dell'Algarve, i porticcioli, la vivace vita notturna, i piaceri della vela, del windsurf, lo struscio al tramonto sul lungomare.
Un "atteso" di primissima qualità, sia chiaro, quasi un sogno che diventa reale, ma i cui contorni erano ben definiti anche prima di partire.
L'inaspettato, invece, è l'Alentejo, una terra magica, dove riaffiorano sapori dimenticati, forse persi, ma che trovano ancora un riscontro in qualche angolo recondito del nostro Dna.
Qui, i primi clienti degli artigiani sono tuttora le popolazioni locali, le processioni sono rimaste un'espressione di fede popolare, le sagre non le organizza l'ufficio turistico e l'ospitalità, caldissima, non é ancora diventato uno "strumento di marketing".
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