I fertili terreni della Pennsylvania sudorientale sono stati una delle prime mete dei coloni che sbarcavano in America nel XVII secolo. Quando William Penn proclamò "la fondazione di una libera colonia per tutta l'umanità" i suoi fratelli quaccheri accorsero in gran numero dall'Inghilterra e dal Galles iniziando un radicale intervento di bonifica dei territori.
L'avvio ufficiale di una politica di tolleranza religiosa attirò poi molti tedeschi, tra cui intere comunità di Amish, Mennoniti e Dunkers. Questi "tedeschi di Pennsylvania" si dimostrarono così industriosi che questo territorio si trasformò ben presto nel fulcro vitale dell'America coloniale.
PENNSYLVANIA: DOVE GERMOGLIÓ IL SEME DELL'INDIPENDENZA
Oggi, il patchwork di campi coltivati della contea di Lancaster County offre uno dei più piacevoli panorami dello stato, con
pittoreschi fienili e granai, spesso decorati con simboli magici, che si stagliano sul verde fondale delle colline ricoperte di boschi.
Dietro questo immediato aspetto ridente, però, la Pennsylvania affonda le sue radici in uno scheletro di dura roccia. La aspre catene rocciose delle Appalachian Mountains racchiudono la parte
centrale dello stato in una serie di creste montuose e di valli dalla struttura simile a quella di una cassa toracica. Ma la rigogliosa vita vegetale e la mano dell'uomo hanno contribuito, nel
corso dei secoli, a rendere meno aspro e più gradevole questo territorio.
Non è casuale, di conseguenza, che proprio qui si sia sviluppato uno dei primi grandi agglomerati urbani d'America: Philadelphia.
Sovrastata oggi dalla statua di William Penn che si erge in cima alla City Hall, la città fu disegnata nel 1862 secondo uno schema a griglia, un'idea rivoluzionaria per quei tempi ma destinata a diventare un modello urbanistico, e l'ordinata "verde città di campagna" fondata da Penn diventò la più importante città del XVIII secolo e la culla della sua indipendenza.
Nonostante le Appalachian Mountains della Pennsylvania non salgano ad altitudini elevate, per secoli
esse hanno costituito una formidabile barriera e i pionieri che attraversarono l'ininterrotta sequenza di creste rocciose e avvallamenti, battezzarono la catena Endless Mountains (montagne senza
fine). Viaggiare nella parte centrale della Pennsylvania, lungo strade fangose e ventose, restò difficile fino all'inizio di questo secolo anche se, in parte, questa difficoltà furono superate
dopo il 1840 con il completamento di un sistema di canali e di ferrovie che univano Philadelphia a Pittsburgh.
Anche i fiumi sono stati un elemento di grande importanza nello sviluppo della Pennsylvania. Il Delaware River garantì a Philadelphia un rapido e sicuro accesso al
mare; attraverso il fiume Lehigh fu possibile far affluire carbone e ferro dalle Appalachian Mountains fino alle fonderie di Bethlehem; il Susquehanna River permise di collegare i territori
agricoli della Pennsylvania con Chesapeake Bay.
LA CASA SULLA CASCATA
Sull'altopiano centrale della Pennsylvania, circa 70 miglia a Sud-Est di Pittsburgh, si trova una delle più importanti opere architettoniche contemporanee, "The Fallingwater", la celebre casa disegnata nel 1936 dall'architetto Frank Lloyd Wright per Edgar J. Kaufmann, un ricco ed illuminato uomo d'affari di Pittsburgh.
Costruita in cemento e arenaria locale, la casa la casa scavalca una irruente cascata immersa in una densa foresta. Quando Kaufmann donò la proprietà ad un gruppo di ambientalisti, disse che Wright la aveva creata "come un'affermazione che l'uomo trova nella natura tanto le sue energie spirituali che quelle fisiche".
La casa è la somma di elementi che bene esprimono le caratteristiche del territorio della Pennsylvania: un insieme vitale di elementi naturali e interventi umani, in parte allo stato selvaggio ed in parte rifiniti in modo sofisticato.
PENNSYLVANIA DUTCH
Le popolazioni oggi conosciute con il nome di Pennsylvania Dutch discendono da un gruppo di Anabattisti svizzeri del XVI secolo, guidati da Menno Simons. La pratica di battezzare gli adepti in età adulta e la interpretazione letterale della Bibbia li portarono presto ad essere perseguitati. Invitati da William Penn a sistemarsi nella contea di Lancaster nel 1720, gli attuali 20 mila Pennsylvania Dutch includono gli Amish, un gruppo integralista che nel 1693 si separò dalla comunità di Simons, i Mennoniti, propugnatori di una vita non condizionata dal denaro, e gli stravaganti gruppi Luterani, le cui case sono contraddistinte da colorati segni grafici contro il malocchio.
La comunità degli Amish è la più conosciuta, anche grazie ai larghi cappelli di paglia indossati dagli uomini e alle cuffie delle donne che indossano grembiuli e vestiti senza fronzoli e senza bottoni. Evitando di utilizzare l'energia elettrica ed ogni altro elemento corruttore del mondo esterno, gli Amish impiegano solo generatori autonomi e viaggiano lentamente a bordo di carri artigianali trainati da cavalli.
A dispetto di questa tendenza all'isolamento, però, gli Amish sono una popolazione molto socievole, pronta ad accogliere amichevolmente qualunque visitatore che dovrà ricambiare soprattutto astenendosi dal fotografarli, atto considerato una vera e propria offesa.
I DOLCI PANORAMI DEL DELAWARE
All'estremità sudorientale della Pennsylvania troviamo il Delaware, proteso a Sud come una sorta di pendaglio, minuscolo al punto che quando i suoi abitanti esprimono
la soddisfazione per il soprannome dello stato, "Small Wonder", piccola meraviglia, hanno il vezzo di sottolineare più "small" che "wonder". E subito si sentono in dovere di precisare che il loro
stato è più piccolo del parco di Yellowstone. Tuttavia, a dispetto delle sue ridotte dimensioni (solo il Rhode Island è più piccolo) il Delaware offre una grande varietà di bellezze ed una
invidiabile atmosfera piena di serenità con grandi estensioni incontaminate che hanno saputo resistere ad un secolo di attacchi provenienti dalla contigua e affollata striscia di terra che unisce
Washington D.C. a New York City
A Nord e a Ovest, il Delaware si estende nelle colline del Piedmont, una appendice delle Appalachian Mountains. Qui, coltivazioni secolari interrompono il ritmo
ondeggiante dei boschi che ammantano le colline.
Durante il secolo scorso, i torrenti impetuosi di questo territorio fornivano energia ai mulini e alle cartiere e, proprio per sfruttare questa fonte energetica, il francese Eleuthere Irenee Du Pont insediò qui la sua fabbrica di polvere da sparo. Oggi, il Delaware settentrionale, in gran parte grazie allo sviluppo vertiginoso delle industrie di Du Pont, si è trasformato in un grande e operoso agglomerato urbano che ruota intorno alla città di Wilmington.
Nonostante l'indole affaccendata, nei dintorni della città, in quello che è stato battezzato lo Chateau Country, è possibile godere della bellezza di innumerevoli
residenze storiche, molte delle quali, come la tenuta Winterthur dei Du Pont, sono oggi trasformate in musei.
Il Delaware settentrionale copre solo un sesto dello stato ed è separato dalla zona meridionale dal Chesapeake and Delaware Canal, che congiunge la baia di Chesapeake
con il fiume Delaware. A Sud di questo trafficatissimo canale si estende la vasta zona agricola del Delaware centrale dove nel 1923 nacque e si sviluppò la moderna industria americana del
pollame.
La vasta zona agricola del Delaware, che rappresenta almeno il 50% dell'intera superficie dello stato, termina ad Est là dove le acque della Delaware Bay si congiungono con fertili acquitrini
creati dalle maree dell'Atlantico, dove in autunno i penetranti richiami degli uccelli migratori riempiono il cielo che sovrasta le due riserve naturali di Bombay Hook e Prime Hook.
Protette dalla lunga isola costiera che si allunga di fronte al litorale atlantico del Delaware, le baie di Rehoboth, Indian River e Little Assawoman si insinuano in un
territorio pianeggiante i cui panorami sono resi splendidi dallo svettare dei pini marittimi e dalla presenza frequente dei cervi dalla coda bianca. Le acque di queste baie sono oggi meta di un
turismo raffinato che, per lo più, rivela la sua presenza con lo sfavillare dei colori sgargianti delle vele da diporto.
Dove le onde incessanti dell'Atlantico si congiungono con le acque più tranquille dalla Delaware Bay, si insinua nel mare una sorta di uncino di terra, chiamato Cape
Henlopen. È il terminale settentrionale della costa del Delaware dove, ogni anno nel mese di maggio, fanno sosta centinaia di migliaia di uccelli migratori, attratti dalle uova di granchio appena
deposte che catturano affondando i loro lunghi becchi nella sabbia.
Non lontano da Cape Henlopen c'è Rehoboth Beach, la "capitale estiva" dello stato, presa d'assalto ogni anno soprattutto da chi cerca di sfuggire all'afa di Washington D.C. Qui, la maggior parte
delle spiagge è di proprietà statale e questo ha permesso di preservare il litorale dall'eccessiva industrializzazione del turismo, garantendo un ambiente naturale protetto, quieto e per lo più
incontaminato.
PONY SELVATICI
La principale attrazione dell'isola di Assateague, di fronte alla costa atlantica che si estende a Sud di Ocean City, è una ricca colonia di pony selvatici la cui vista attrae ogni anno un grande flusso di turisti.
Benché non sia ancora stato possibile determinare la loro esatta origine, è certo che questa colonia di animali vive e si riproduce sull'isola da alcuni secoli e sono in molti a credere che si tratti di piccoli cavalli portati qui dai primi colonizzatori e poi fuggiti o abbandonati per qualche inspiegabile ragione.
FIORI COME TESORI MISTERIOSI
A Sud di Front Royal, nella valle di Shenandoah, ci sono caverne che contengono piccoli tesori misteriosi: sono formazioni minerali trovate sulla volta delle Skyline Caverns, conosciute popolarmente come "fiori delle caverne".
Queste formazioni crescono in forma di fragili grappoli fatti di sottili aghi di calcite che arrivano alla lunghezza massima di 10 cm.
Questi esili stami si proiettano in ogni direzione sconfiggendo ogni legge di gravità e l'aspetto che assumono ricorda delicati germogli di fiori. Si stima che crescano al ritmo di 2 cm ogni 6 mila anni e non si riformano mai nello stesso posto.
Per poterli ammirare, i visitatori debbono attraversare un doppio sistema di sbarramenti che servono sia per tenere lontani eventuali malintenzionati che per impedire l'ingresso accidentale, insieme agli uomini, di pipistrelli che li potrebbero distruggere con i loro voli.
UN RITRATTO TASCABILE DELL'AMERICA: IL MARYLAND
Ad Ovest del Delaware, ad occupare quasi tutto il confine meridionale della Pennsylvania, si colloca il Maryland, un territorio anch'esso poco esteso ma in cui si
sommano una straordinaria varietà di bellezze naturali e di opere dell'uomo (montagne deserte, affollate aree urbane, fertili territori agricoli, stupendi litorali marini, moderni centri
industriali e vecchie piantagioni di tabacco) che viene comunemente definito come una sorta di "America in miniatura", un titolo sicuramente ben meritato se si considera che l'inno nazionale
americano fu scritto nel Maryland e che la capitale, Washington D.C., fu costruita su un territorio donato proprio da questo stato.
La più straordinaria delle bellezze naturali del Maryland è la baia di Chesapeake, uno dei tesori naturalistici più importanti del continente Nord americano. Si tratta
di un estuario lungo oltre 200 miglia che taglia in due lo stato dividendosi in così tanti bracci, insenature e isole che il profilo delle sue coste forma una linea più lunga della distanza che
separa il Maryland dalla California.
Una enorme penisola, chiamata Delmarva dalle lettere iniziali dei tre stati con cui confina, Delaware, Maryland e Virginia, separa Chesapeake Bay dall'Oceano Atlantico.
Qui, mentre da una parte i turisti affollano all'inverosimile le spiagge affacciate sull'Atlantico di Ocean City, nel resto della penisola, chiamata Eastern Shore, ci si impegna per conservare
intatta l'atmosfera incontaminata del suo passato agricolo e marinaro. Nel versante della baia, le autostrade attraversano immense coltivazioni di grano, mais e soia, mentre le strade minori si
avventurano attraverso vecchi villaggi le cui antiche case in mattoni rossi ed i cui nomi - Oxford, Cambridge, St. Michaels – testimoniano le primitive origini britanniche.
Il Maryland occidentale, una stretta striscia di terra il cui confine è tracciato a Nord dalla storica Mason-Dixon line e dal Potomac River a Sud, contrasta nettamente
con le piatte pianure che si estendono lungo la costa. Qui il panorama è disegnato dai rilievi del Blue Ridge e delle Allegheny Mountains, un tempo luogo prediletto dei ricchi americani per
ritirarvisi negli anni della pensione, e oggi meta prediletta di escursionisti, sciatori e appassionati di rafting.
Nel Maryland meridionale, a Ovest di Chesapeake, si incontrano sconfinate piantagioni di tabacco che sono stato l'elemento distintivo di questo paesaggio fin dai tempi dei primi insediamenti coloniali del Settecento.
I secoli successivi videro la crescita ed il predominio di Baltimora che prosperò grazie ai traffici marittimi e alle industrie manifatturiere divenendo un centro nodale di scambi tra le industrie del Nord ed i porti di tutto il mondo.
Oggi, Baltimore è una città in cui si può respirare ancora la serena atmosfera delle città del Sud, in una piacevole sintesi dei tanti elementi che fanno davvero di questo stato una sorta di America in miniatura.
CAMP DAVID E I PRESIDENTI USA
Frederick è una delle più antiche città del Maryland e fu fondata nel 1745 da coloni tedeschi provenienti qui dalla Pennsylvania ed attratti dalla promessa di terreni fertili a basso prezzo.
Le sue fortune, però, più che dall'agricoltura, furono determinate dal fatto che Frederick divenne una tappa obbligata sulla strada che portava ad Ovest, verso la ricca valle del fiume Ohio.
Oggi, la sua notorietà è offuscata da un minuscolo insediamento nei suoi dintorni, conosciuto, però, da ogni cittadino della terra: Camp David. È in questo luogo sperduto sui monti a Nord di Frederick che, da Franklin Delano Rooswelt in poi, si vengono a rifugiare i presidenti degli Stati Uniti in cerca di relax e per meditare le loro decisioni più importanti.
Nel 1978, grazie all'impegno del presidente Carter, Camp David è stato teatro di un evento storico come la firma degli accordi di pace tra Egitto e Israele, siglata da Begin e Sadat nella quiete di queste montagne.
VIRGINIA, LA TERRA DEI PADRI DELLA PATRIA
La naturale estensione meridionale del Maryland è uno stato, la Virginia, i cui tanti soprannomi - Old Dominion, Mother of Presidents, Mother of States – testimoniano il suo essere parte integrante e determinante nella storia Americana. Proprio in Virginia, nel 1607, fu fondata Jamestown, la prima colonia inglese in America. Ben otto presidenti americani sono nati qui e altri otto stati sono sorti su terre che, totalmente o in parte, costituivano originariamente il territorio della Virginia. Due grandi guerre videro il loro epilogo entro i confini della Virginia, la Rivoluzione Americana a Yorktown e la Guerra Civile ad Appomattox.
In nessun luogo si può percepire meglio l'atmosfera della vecchia Virginia se non a Williamsburg. Quando questa era la capitale dello stato, tra il 1699 ed il 1780, era sicuramente la più affaccendata delle città coloniali, anche se dopo questo periodo conobbe un rapido declino che durò fino al 1920.
A partire da quell'anno, però, un team di esperti, basandosi su una mappa del 1781 e copiando particolari architettonici da una panoramica della città del 1740, incisa su una lastra di rame, iniziò una paziente opera di restauro e di ricostruzione che hanno trasformato Williamsburg, isolato dopo isolato, in una sorta di macchina del tempo in grado di trasportare il visitatore in piena epopea coloniale.
Williamsburg sorge su una pianura bassa e sabbiosa, chiamata Tidewater. Strade con nomi quali "Plantation Route" e "Colonial Parkway" portano ad antichi campi di
battaglia, a città storiche e grandiose piantagioni che si estendono lungo il James River. Al limite meridionale del Tidewater, le acque del fiume James vanno a lambire gli scafi delle navi
ormeggiate a Norfolk per poi disperdersi nella Chesapeake Bay.
Proprio dalla parte opposta della baia, troviamo la costa orientale della Virginia, una sezione della penisola di Delmarva che la Virginia condivide con il Delaware e
il Maryland, caratterizzata da acquitrini salmastri, villaggi di pescatori e dune spazzate incessantemente dal vento. Parallelamente alla penisola si estendono le isole di Chincoteague e
Assateague, dominio incontrastato degli aironi e delle procellarie.
La Virginia settentrionale, benché vicinissima ai clamori di Washington D.C., riesce a preservare numerose oasi di serenità. Proprio al di qua del fiume Potomac, che la
separa da Washington D.C., troviamo il Cimitero Nazionale di Arlington, ultima residenza di tanti uomini che hanno fatto grande la nazione americana. Tutt'intorno è un susseguirsi di luoghi ora
tranquilli ma che furono teatro delle più cruente battaglie della Guerra Civile: Chancellorsville, Fredericksburg e Manassas (o Bull Run). Qui, in autunno, si può udire l'abbaiare dei cani che si
leva nel verde delle valli dove cavalieri vestiti di rosso braccavano volpi fin dai tempi di George Washington.
A Sud di Washington D.C., incontriamo Mount Vernon, la fattoria in cui abitò George Washington per quasi 45 anni, segnalandosi sia come eccellente agricoltore che come squisito padrone di casa,
visto che si racconta che nel solo 1785 ospitò a cena oltre 400 persone.
Nella parte centrale della Virginia si estende un fertile altopiano delimitato ad Est dal Tidewater e dal Blue Ridge ad Ovest. Incastonate in un panorama di vigneti,
piantagioni di tabacco e coltivazioni di pesche, troviamo ridenti città come Richmond, la deliziosa capitale dello stato affacciata sulle cascate del James River, oppure Charlottesville, dove
Thomas Jefferson, con un certosino lavoro protrattosi per 40 anni, costruì la sua famosa residenza di Monticello.
Ad ovest delle Blue Ridge Mountains, la stupenda Shenandoah Valley si estende per oltre 200 miglia da Winchester a Roanoke. Osservata dalla strada panoramica chiamata Skyline Drive, la valle, il cui nome indiano significa "figlia delle stelle", si presenta come un ampio e variopinto peachwork di vigneti, piantagioni di mele, pascoli color smeraldo e campi di grano.
La valle fu scavata da un antico mare che lasciò dietro di se' straordinarie formazioni di limo, incluso lo spettacolare National Bridge e le Luray Caverns. Nei primi anni dell'Ottocento le Grand Caverns erano teatro delle Candlelit dances che si rappresentavano in una caverna delle dimensioni di una sala da ballo, e durante la Gerra Civile le truppe di Stonewall Jackson si accamparono in questi anfratti sotterranei. In verità, non c'è un angolo della Virginia, nemmeno quelli sotterranei e più nascosti, che sia rimasto estraneo agli eventi cruciali della storia americana.
WEST VIRGINIA: SECESSIONE, MONTAGNE E FORESTE
Proprio per la sua aspra natura montagnosa, anche se non si fosse separato dalla Virgina nel 1861, all'inizio della Guerra Civile, il West Virginia sarebbe considerato
lo stesso come un territorio a se stante. La catena del Blue Ridge taglia il versante orientale dello stato, mentre lo Allegheny Plateau domina l'interno.
I coloni che si addentrarono nell'area nei primi anni del Settecento, si stabilirono in valli che erano state scavate da fiumi tumultuosi. Qui trovarono pascoli per le
loro mandrie e un ricco terreno di caccia nelle foreste vergini che ammantavano le colline circostanti.
Oggi come in passato la natura resta il principale protagonista di questo territorio. In primavera è immancabilmente inondato dalle eteree nuvole rosa dei fiori di melo
selvatico che si alternano a quelle candide dei biancospini. Una miriade di fiorellini variopinti, punteggia i bordi delle strade nei giorni più caldi dell'estate, mentre in autunno, il mutare
del fogliame accende le montagne di mille colori. E in inverno gli altopiani si ammantano di un soffice manto di neve che, verso gli Allegheni, raggiunge facilmente i tre metri di spessore.
Il versante orientale del West Virginia è così elevato in altitudine e così selvaggio che in alcuni dei suoi angoli più remoti, come Cranberry Glades o la Dolly Sods Wilderness Area, la brughiera è talmente arida da evocare paesaggi tipici delle zone artiche. Le montagne sono ricoperte da cupe foreste di abeti rossi, abeti canadesi, querce e hickory dove negli anfratti ombrosi stanno in agguato orsi bruni, volpi grigie e rosse e astutissimi gatti selvatici.
Spostandosi verso Ovest, lungo i pendii che scendono dagli Allegheni verso il fiume Ohio, si cominciano a scorgere piccole fattorie e tranquilli villaggi. La presenza
diffusa di cave di silice diede luogo alla nascita di una fiorente industria del vetro che si estese per tutta la parte nordorientale dello stato, mentre intorno alla città di Wheeling fu un
fiorire ininterrotto di industrie di lavorazione dell'acciaio.
A Sud di Charleston prospera invece l'industria del carbone: ancora oggi i minatori si calano ogni giorno nelle viscere della terra per estrarre oltre il 40%
dell'intera produzione americana di carbone bituminoso. Qui troviamo anche uno delle vie d'acqua più tumultuose d'America, il New River, meta mitica per i rafters più spericolati, ma anche per
gli appassionati di storia naturale. Si stima. infatti, che il New River sia il secondo fiume della terra, formatosi 65 milioni di anni fa in piena era cenozoica.
IL CANYON ANTICO
Uno dei canyon più spettacolari del West Virginia, il New River Gorge, si trova circa a 30 miglia a Ovest di Lewisburg, lungo la Interstate 64.
Estesa 50 miglia ed ora protetta come parco nazionale, questa fenditura profonda oltre 300 metri è stata scavata nel corso di millenni dal New River, fiume che, a dispetto del suo nome, è uno dei più antichi dell'intero globo terrestre. Fatta eccezione per una linea ferroviaria che effettua corse quotidiane, raggiungere il canyon per via terra è praticamente impossibile.
Più semplice (si fa per dire) accedervi lungo il fiume, ma bisogna affidarsi ad una delle tante agenzie di rafting che operano nell'area, in grado di garantire visioni mozzafiato associate alle forti emozioni che sempre comporta cavalcare le rapide a bordo di un gommone.
KENTUCKY, LA PRIMA FRONTIERA
Naturale proiezione occidentale degli stati dell'Est, il Kentucky era una delle frontiere leggendarie dell'America, che si aprì solo quando l'esploratore Daniel Boone
tracciò la Wilderness Road attraverso il Cumberland Gap, proprio negli anni in cui stava per iniziare la Rivoluzione Americana. Fino ad allora, le Appalachian Mountains avevano scoraggiato i
coloni perfino dall'esplorare quei territori vergini esaltati solo da qualche intrepido cacciatore di pelli come una terra di colline e valli coperte da fittissime foreste, abitata solo da orsi,
bufali e alci.
Il Kentucky era anche un territorio di incomparabile bellezza, ricco e fertile, e la spedizione di Boone lo rese all'improvviso disponibile a chiunque vi si volesse
avventurare. Dalla fine della Rivoluzione americana, seguendo il suo itinerario, oppure scendendo lungo il fiume Ohio, una massa di oltre 12 mila colonizzatori provenienti dalla Virginia, dalle
due Carolina e dalla Pennsylvania, si avventurò verso questa nuova frontiera.
Spingendosi oltre le cime frastagliate e le strette valli delle Cumberland e delle Pine Mountains, i primi pionieri cominciarono a coltivare mais e canapa nel Bluegrass, il territorio delle fertili praterie del Kentucky centro-settentrionale. Altri avviarono fattorie più a Sud, nel Pennyroyal, chiamato così dal nome dell'erba aromatica che vi cresceva spontanea.
La colonizzazione delle praterie diede risultati talmente positivi che gli agricoltori presto rimpiazzarono le loro rustiche case di tronchi d'albero con ville dall'elegante stile georgiano o greco, intorno alle quali coltivavano tabacco, allevavano cavalli da corsa e distillavano raffinate partite di bourbon whiskey. Lexington, fondata nel 1775, fu presto battezzata la "Atene del West", suggerendo all'esterno che l'immagine di prosperità della regione delle praterie potesse riflettere la situazione dell'intero stato. In realtà, il Kentucky, allora come oggi, era una regione di estremi contrasti, determinati principalmente dalle diversità geografiche delle sue varie regioni.
Il Bluegrass deve la sua prosperità sia all'Ohio River, che fece di Louisville un porto importantissimo, sia al suolo di straordinaria fertilità, dovuta alla sua inesauribile ricchezza di limo.
Le bellissime fattorie del Pennyroyal, adagiate su dolci colline e bagnate dai ricchi fiumi Green, Cumberland e Tennessee, sono caratterizzate da un territorio di incredibili contrasti, in cui si affiancano depressioni, fiumi sotterranei ed un vasto labirinto di caverne la cui massima espressione è rappresentata dalla Mammoth Cave.
Nell'Ovest, il terreno collinoso del bacino carbonifero orientale è un susseguirsi infinito di miniere e rustiche città di minatori. All'estremo confine occidentale
troviamo "The Purchase", un tratto di altopiano alluvionale acquistato dagli indiani Chickasaw nel 1818 e colonizzato da agricoltori provenienti dagli stati meridionali, che ancora oggi conserva
inalterata l'atmosfera romantica del vecchio Sud.
Se ci spostiamo dalla parte opposta dello stato, negli altopiani orientali, troviamo un mondo completamente diverso, disegnato da cascate spettacolari, fitte foreste di
alberi ad alto fusto e ripidi burroni interamente ricoperti da rododendri.
IL TENNESSEE: MONTAGNE, MUSICA E IL MISSISSIPPI
Un tempo, i cartelli stradali posti ai confini del Tennessee davano il benvenuto agli sbalorditi visitatori nei "Tre Stati del Tennessee" e i residenti, a chi chiedeva il perché di quella definizione, spiegavano semplicemente che si trattava del Tennessee orientale, centrale ed occidentale.
D'altra parte, la bandiera dello stato rappresenta tre stelle racchiuse in un cerchio, proprio a simboleggiare i tre stati e perfino la costituzione parla di "tre grandi divisioni".
Estendendosi dalle Appalachian Mountains fino alle rive del Mississippi River, il Tennessee racchiude in se', di fatto, tre distinte regioni profondamente diverse l'una dall'altra.
I primi abitanti del Tennessee si stabilirono in isolati territori di montagna verso la metà del Settecento. Essi lavorarono incessantemente per tagliare tronchi con
cui costruire le case, dissodare i terreni per le semine, accumulare provviste per l'inverno, concedendosi ogni tanto un attimo di svago intonando canti e modulando i violini che riproducevano
arie le cui radici affondavano nelle tradizioni delle Isole Britanniche. Essi crearono una società autosufficiente, i cui principi si sono tramandati da una generazione all'altra fino ai giorni
nostri, con un orgoglio che si manifesta ancora oggi in una strofa popolare che recita "la nostra terra produce tutto ciò che ci necessita, tranne lo zucchero, la soda, il caffé e il
sale"
La naturale bellezza del Great Smoky Mountains National Park attrae ogni anno milioni di visitatori. Nella tarda primavera i fiori dei lauri e dei rododendri ornano le
montagne con una parata baluginante di rossi e di rosa, mentre in autunno uno sfavillare infuocato scende a valle lungo i clivi ondulati delle montagne. Per tutto l'anno, aleggia sospesa su
questo paesaggio una foschia azzurrina creata dall'umidità e dagli oli essenziali che trasudano dalle piante e che ha dato il nome sia al Blue Ridge che alle Smoky Mountains.
Nel Tennessee centrale il terreno scende e sale con dolci declivi che assecondano il sinuoso e ampio procedere del Cumberland River, un tempo unica via di accesso
all'interno di un territorio totalmente selvaggio. Attraverso il fiume, nel giorno di Natale del 1799, i primi pionieri arrivarono nel luogo dove ora sorge la città di Nashville.
Oggi Nashville è una metropoli dove le università e le istituzioni finanziarie convivono con la complessa macchina della burocrazia statale e delle agenzie governative. Ma non è certo questo che ha reso Nashville famosa in tutto il mondo: sono i sei isolati conosciuti come "Music Row" dove le star della country music (e le migliaia che star vorrebbero diventare) registrano le loro canzoni e le decine e decine di club sparsi per tutta la città dove cantanti e musicisti mettono in mostra il proprio talento e i fan li seguono adoranti, ballando o battendo il ritmo con i piedi.
Il più grande e più famoso music hall di Nashville è il Grand Ole Opry, ora inserito in un grande parco di divertimenti. Nel centro della città, sorge invece il Ryman
Auditorium, sede originaria del Grand Ole Opry. Per decenni la country music ha preso il volo dal suo palcoscenico verso ogni angolo degli Stati Uniti ed il teatro si è trasformato in una sorta
di santuario ideale di questo genere musicale.
A Sud di Nashville, un dedalo di strade secondarie si insinua nella terra delle praterie, lungo le quali si possono incontrare spesso sontuose residenze ornate con
monumentali colonnati bianchi, tutte di costruzione antecedente la Seconda Guerra Mondiale.
Scendendo ancora più a Sud, nei pressi di Wartrace e Shelbyville, le lunghe e basse costruzioni delle stalle e i prati recintati di bianchi steccati contraddistinguono
quel territorio conosciuto come il "Tennessee dei Walking Horses".
Verso la fine del diciannovesimo secolo, i coltivatori del luogo, che trascorrevano ore ed ore a cavallo per sovrintendere ai loro raccolti, offrivano un premio agli
animali che si distinguevano per la cavalcata più confortevole.
Animati da questo obiettivo, essi selezionarono via via animali dall'andatura sempre più dolce fino ad ottenere una nuova razza oggi conosciuta come "Tennessee walking
horse", ed apprezzata per il suo passo ritmico, liscio e veloce.
Nel Tennessee occidentale troviamo terreni pianeggianti e fertili in cui lo strato di humus raggiunge uno spessore di circa 5 metri. Fin dai primi anni dell'Ottocento
il cotone divenne uno dei capisaldi dell'economia e della cultura del Tennessee occidentale e della città di Memphis che, sull'onda di questa nuova prosperità, si sviluppò attirando imprenditori,
affaristi e speculatori da tutta l'area del Mississippi.
Mentre gran parte di questa zona del Tennessee continua tuttora a mantenere immutati i suoi genuini tratti agricoli, Memphis si è trasformata in uno dei più attivi porti e centri commerciali del
Sud. Essa, è anche la città dove W C. Handy diede voce a quel genere musicale unico e affascinante chiamato "blues" che dai locali di Beale Street è sceso giù lungo il fiume fino a New Orleans, e
poi su verso St. Louis e Chicago, per diffondersi di lì ogni angolo del mondo.
Il sound agrodolce del blues di Memphis è cosa ben diversa sia dai ritmi della country music di Nashville che della antica musica popolare delle Great Smokies, ma tutti e tre questi generi musicali, ciascuno con la sua ben distinta personalità, riflettono le radicate differenze storiche, sociali e geografiche che caratterizzano i tre "stati" che convivono nel Tennessee.
I POTENTI CHEROKEE
Dal XVIII agli inizi del XIX secolo i Cherokee furono la più potente tribù indiana nel territorio che si estende dal Tennessee alla Georgia e al Nord Carolina. Essi instaurarono fitti legami con i pionieri bianchi, adottando i loro metodi nell'educazione scolastica e in agricoltura, aprendosi a matrimoni misti ed acquisendo la pratica di utilizzare schiavi negri nella lavorazione dei campi.
Essi sono stati l'unica popolazione nativa americana a sviluppare un proprio linguaggio scritto che li portò perfino a pubblicare un giornale, il Cherokee Phoenix. Nel 1814, nella speranza di acquisire un ruolo rilevante nel governo federale, essi si arruolarono volontari nell'esercito guidato da Andrew Jackson, combattendo valorosamente contro gli Inglesi. Solo 13 anni dopo, per opporsi alle aggressive pretese territoriali dei coloni, i Cherokee formularono una propria costituzione che esprimeva la volontà di continuare ad autogovernarsi.
Questo portò all'inevitabile scontro con il governo centrale che culminò nel 1838 con la deportazione in Oklaoma di ben 14 mila uomini, percorrendo il tragico "Trial of Tears" (sentiero delle lacrime) lungo il quale persero la vita oltre 4.000 indiani, mentre i loro territori erano venduti all'asta e Ross's Landing, la loro capitale, veniva ribattezzata Chattanooga.
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