Fatta eccezione per il Morvan e la zona della "Montagne", particolarmente piovosa, il clima della Borgogna, come tutto il resto dell'Europa occidentale, è caratterizzato dalle influenze provenienti da Ovest. Nei mesi invernali il tempo è spesso bello, anche se con temperature piuttosto rigide.

D'estate, deboli piogge rinfrescano le giornate prevalentemente afose. La più bella stagione della Borgogna, però, è l'autunno, caratterizzato da giornate limpide e clima secco.

La Borgogna è caratterizzata da un susseguirsi di paesaggi diversi. Nel Morvan prevalgono terreni antichi e impermeabili, mentre nella Côte d'Or si susseguono altipiani carsici cui fanno da contrappunto le fertili zone pianeggianti della zona di Auxerre.

Gli altipiani dell'alta Côte d'Or hanno altitudini medie di 500 msl che, in direzione Est, scendono verso i 300 msl per assumere poi, nella valle della Saône, forma di una serie ininterrotta di vallette chiamate "combes".

La Borgogna è una regione costituita da quattro dipartimenti: Côte d'Or, con capoluogo Dijon, Nièvre, con capoluogo Nevers, Saône-et-Loire, con capoluogo Mâcon, e Yonne, con capoluogo Auxerre.

La parte settentrionale della Borgogna (Sens) si trova a 100 km da Parigi, mentre quella meridionale è a soli 75 km da Lione.

La Borgogna è una regione di facile accesso, grazie all'asse stradale che l'attraversa, ma è anche ricca di piccole strade che si inoltrano negli angoli più affascinanti e segreti del suo territorio.

Tra gli itinerari alternativi da sperimentare, la strada che da Tournous raggiunge la valle della Grosne a Ovest, dirigendosi verso Ozenay.

Oppure le strade del vino che partono, rispettivamente, da Cluny (segnalata come "Route de la Pierre et du Vin") e da Veugeot (segnalata come "Route des Grand Crus").

Ricchi di fascino anche gli itinerari che seguono il corso dei fiumi, come il Cousin nei pressi di Avallon, ed il Serein a valle di Chablis.

Le vie d'acqua della Borgogna, nate per il commercio, sono diventate il paradiso di una vacanza alternativa e unica.

Più di mille chilometri, tra fiumi navigabili e canali, consentono di percorrere la Borgogna lungo itinerari insoliti e avvincenti, sia effettuando crociere di pochi giorni a bordo di péniche-hotel corredate di ogni comfort, sia cimentandosi al timone di vere e proprie case galleggianti che possono essere noleggiate per periodi più lunghi, ma che nei mesi estivi vanno prenotate con grande anticipo.

I vigneti sono la grande ricchezza della Borgogna.

Da essi si ricavano vini di fama mondiale, grandi rossi da vitigno Pinot nero, e bianchi da vitigno Chardonnay. Il territorio di elezione dei vini rossi è la "Côte" che da Chagny a Digione domina la Plaine per una lunghezza di 60 km.

Suddivisa in una moltitudine di piccole proprietà, la Côte presenta un aspetto originale con i suoi muri a secco che trattengono la terra sopra i declivi.

Dalla Côte de Nuits (da Gevrey a Beaune) provengono vini vigorosi quali lo Chambertin e il Clos Veugeot, mentre la Côte de Beaune produce vini più delicati, quali il Pommard e il Volnay, tra i rossi, e il Mersault e il Montrachet, tra i bianchi.

La Borgogna ha vissuto per secoli vicende alterne che hanno allargato e ristretto i suoi confini a fisarmonica fino a quando, in seguito al trattato di Verdun (843) si formò il primo nucleo del Ducato di Borgogna.

Da quel momento in poi, la sua storia fu un susseguirsi di eventi in cui imprese belliche e intrecci dinastici portarono questa terra ad estendersi dal Giura fino al Mare del Nord, inglobando addirittura le Fiandre e minacciando la stessa corona di Francia.

Questa epopea si concluse repentinamente nel 1477, quando Carlo il Temerario perse la vita in battaglia sotto le mura di Nancy, lasciando come unica erede la figlia Maria e offrendo così a Luigi XI una facile opportunità per riunire il ducato e la contea di Borgogna sotto il suo dominio.

Il Medio Evo, nel bene e nel male, diede l'avvio ad una grande avventura spirituale che coinvolse tutto l'Occidente ed ebbe le sue origini proprio a Cluny, nel cuore della Borgogna, dove si ergeva la più grande e la più bella chiesa della cristianità e uno dei più vasti monasteri, capace di ospitare, allora, fino a mille monaci contemporaneamente.

Di qui, l'ordine di Cluny, si estese ben al di là della Francia, raggiungendo la Germania, la Svizzera, la Spagna, l'Italia, l'Inghilterra e perfino la Polonia.

Ancora oggi nella sola Borgogna restano, testimoni gloriosi, le vestigia del priorato Saint-Fortunat a Charlieu, l'abbazia Saint-Germain d'Auxerre, il Sacro Cuore a Paray-le-Monial, Saint-Marcel a Chalon-sur-Saône, Sainte-Madeleine a Vézelay e Notre-Dame de la Charité-sur-Loire.

A quella dei grandi abati di Cluny, del tutto indipendenti da qualsiasi potere temporale, e spesso superiori a papi e re in quanto a influenza, seguì poi la stagione tutta spirituale del monaci cistercensi, culminata con la fondazione dell'abbazia di Fontenay ad opera di San Bernardo.

L'impronta romanica è l'elemento distintivo delle più alte espressioni d'arte della Borgogna.

Culla del movimento romanico fu l'abbazia di S. Benigno, a Digione, iniziata nel 1001, cui seguirono subito dopo la chiesa di St-Vorles a Châtillon-sur-Saône e quella di Cluny, prima chiesa a volta, di dimesioni pari a S. Pietro a Roma, considerata tra i più bei monumenti della cristianità fino a quando fu travolta e distrutta dagli eventi che seguirono alla Rivoluzione Francese.

Il trionfo dell'arte romanica fu accompagnato da un lussuoso moltiplicarsi di decorazioni raffinate che, con i loro eccessi, finirono per provocare la reazione identificata nella riforma cistercense, ispirata a criteri artistici di purezza evangelica, che si concretizzò nell'introduzione, prima qui e poi in tutto l'Occidente cristiano, dello stile gotico.

A partire dalla metà del XVII secolo il perno dell'economia della Borgogna fu la fornitura di legname alla città di Parigi, cui si deve la creazione della sua fitta rete di canali.

Al legname si accodarono presto i vini e gli eccellenti prodotti dell'agroindustria (il pollame di Bresse, i bovini dello Charolais, i farmaggi, ecc.), che rappresentano tuttora, insieme al turismo, una delle voci più importanti dell'economia della regione.

Attualmente, è in atto una intensa campagna promozionale, incentrata sulla centralità geografica della Borgogna, equidistante da tutte le grandi capitali finanziarie e industriali europee ed ottimamante

servita dalle vie di comunicazione, tesa ad attrarre investimenti esteri. 

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