La splendida isola di Maui è una delle tappe obbligate per chi viene in vacanza alla Hawaii.

Da non perdere, comunque, una visita alla vicinissima isola di Molokai, più piccola e fuori dalle correnti turistiche, dove si potrà palpare l'atmosfera dell'arcipelago di un secolo fa.

Lunghezza del percorso: 300 Km - Durata del percorso: 6-10 giorni

Stagione migliore: tutto l'anno - Condizioni delle strade: statali ottime

1 - LAHAIANA

 L'antica capitale delle Hawaii, nell'Ottocento, era il più importante porto per la pesca alle balene. Oggi, è una base ideale per crociere panoramiche, escursioni subacquee e battute di pesca. Da visitare il Carthaginian II Floating Museum, una antica baleniera trasformata in un museo dedicato a questi cetacei e all'epopea della loro caccia.

Nei dintorni: poche miglia a Nord, sorge Kaanapali, bella e ben attrezzata meta turistica, la cui interminabile spiaggia di sabbia incontaminata rappresenta la quintessenza di quanto ogni turista si aspetta da Maui. Al ritorno di una giornata spesa sopra e sotto il mare, merita una visita il Whaler's Village, Shop and Museum, un piccolo villaggio in cui è stata ricreata l'atmosfera dei tempi in cui Maui era il più importante centro baleniero del Pacifico.

        Kihei Beach è una striscia di 10 km tra mare e montagne, da sempre tra le mete preferite del turismo di Maui.

       Ideale per escursioni, la vita di spiaggia al mattino e il windsurf nel pomeriggio, quando regolarmente rinforza il vento a rendere questo sport veramente spettacolare.

2 - IAO VALLEY STATE Park

Lo Iao Valley State Park merita una visita per il lussureggiante Botanical Garden Stream, un torrente che rappresenta un pezzo di storia delle Hawaii e per godersi lo scenografico panorama di Iao Needle, una parete formata dal movimento di erosione dell'acqua che sale verticalmente per oltre 350 metri dal fondo della valle.

        Nell'area del parco si possono anche visitare padiglioni e giardini ispirati alle diverse etnie che convivono nelle isole Hawaii.

3HALEAKALA NATIONAL PARK

        La Kipahulu Valley obbliga a visitare questo parco con due distinte escursioni. La prima prevede l'ascesa alla vetta del vulcano e può richiedere da uno a tre giorni, mentre per la seconda, lungo la gola dello 'Ohe'o Stream, il torrente che scorre sul fondo della Kipahulu Valley, è sufficieente una sola giornata. Per raggiungere il cratere si percorre un sentiero ventoso e ripido che prevede numerose tappe interessanti. La prima è Hosmer Grove, dove un breve percorso guidato permette di informarsi su alcune delle piante e degli uccelli che vivono solo in questi luoghi.

        Più oltre si raggiungono gli uffici del parco dove ci si può informare sulle presentazioni e sulle escursioni organizzate quotidianamente dai rangers. Da qui, l'ascesa continua tra repentini cambi di vegetazione fino ai due punti panoramici di Leleiwi e Kalahaku. L'ultima tappa è al visitor center, situato proprio ai bordi del cratere, aperto già all'alba per i mattinieri che vogliono godersi la straordinario visione del sorgere del sole.

        Di qui si possono ammirare ben 79 coni di cenere vulcanica che si innalzano per 180 metri dalla base del cratere, spettacolari nelle loro striature rosse, gialle, grigie e nere.

Dopo questa immersione nella natura del vulcano, l'escursione alla gola dello 'Ohe'o Stream rappresenterà un cambiamento davvero radicale. Acque saltellanti scendono dalle pareti della montagna riempendo laghetti circondati da cascate. Seguendo un sentiero lungo il torrente, dopo aver attraversato una foresta di bambu, si arriva alle spettacolari cascate Waimoku dalle quali l'acqua scende con un balzo di 120 metri, avvolgendo gli alberi in nuvole di densa nebbiolina.


      Lungo il percorso ci si può immergere in numerose vasche naturali, mentre il nuoto nei torrenti è sconsigliato per le forti correnti. Si incontrano anche numerosi giardini recintati con muri di pietra e resti di antichi templi, vestigia dei primi abitanti dell'isola che li eressero prima che qui arrivassero i mercanti e i cacciatori di balene.

4 - MOLOKAI

Molokai, è la meno frequentata delle grandi isole hawaiane, e, proprio per questo, quello in cui meglio si può apprezzare quello che poteva essere lo stile di vita dell'arcipelago 50 anni fa. Tuttora, in tutta l'isola non esiste un semaforo e un ascensore e l'economia è prevalentemente agricola.

Chi viene qui deve saper apprezzare i maestosi scenari naturali delle penisola di Kalaupapa o della Halawa Valley, ed essere dotato di un ceto spirito di adattamento.

Poco lontano dalla capitale Kaunakakai, vale la pena effettuare uno dei tour organizzati dalla Mapulehu Glass House, una fattoria modello in cui si coltivano 43 diverse varietà di ginger e di heliconia ed è dotata di una straordinaria serra dove fioriscono migliaia di orchidee, costruita nel 1927.

Sul versante occidentale dell'isola, a circa 30 km dalla capitale, si può visitare il Moloka'i Ranch la più grande fattoria dell'isola. Su una estensione di 30 mila ettari dedicati prevalentemente all'allevamento dei bovini, è stato realizzato un parco zoologico africano in cui è possibile compiere dei veri e propri safari, vagando tra giraffe, zebre e diverse varietà di antilope.

5 - KALAUPAPA NATIONAL HISTORICAL PARK

Ora che la lebbra è sconfitta, il lebbrosario di Kalaupapa è diventato anche una meta turistica che, tuttavia, per essere visitata richiede l'ottenimento di un permesso da parte del Ministero della Sanità (non sono ammessi i minori di 16 anni).

L'agenzia locale Damien Tours provvede a tutte le pratiche necessarie e, comunque, senza alcuna autorizzazione é possibile farsi un'idea del lebbrosario percorrendo una panoramica lungo la quale sono sistemati numerosi pannelli esplicativi.

Nella restante area del parco, che si estende per oltre 4 mila ettari, non ci sono strade carrozzabili, e può essere visitata sorvolandola dal cielo, noleggiando dei muli, oppure a piedi, seguendo dei sentieri attrezzati. Tra questi, il Pali Trail che si snoda per 4 km lungo le pendici che separano Kalaupapa dal resto dell'isola, superando un dislivello di oltre 500 metri. Lungo il percorso si incontra la St. Philomena Church, una chiesa costruita nel 1873.

Solo un braccio di mare separa l'isola di Lanai da Maui e Molokai ed una escursione nella meno popolata delle isole dell'arcipelago, un tempo principale centro di produzione degli ananas, merita veramente una deviazione. Qui il turismo è ancora in fase di timido sviluppo e tutto ha un'aria decisamente più esotica e meno "americana".

Da non perdere una escursione poco fuori la città di Lanai per osservare le incisioni rupestri dei Luahiwa Petroglyphs, oppure lungo i dieci km di Shipwreck Beach, dove venti e fondali bassi hanno costretto al naufragio numerose navi, molte delle quali affiorano dalle acque, con le carcasse trasformate in rifugio privilegiato di una colonia di aragoste, tanto prelibate quanto. facili da pescare.

Per una tranquilla attività balneare, invece, è consigliabile una sosta sulla spiaggia di sabbia candida di Houlope Bay, dove l'acqua è sempre tranquilla.

Da non perdere una escursione poco fuori la città di Lanai per osservare le incisioni rupestri dei Luahiwa Petroglyphs.

Oppure lungo i dieci km di Shipwreck Beach, dove venti e fondali bassi hanno costretto al naufragio numerose navi, molte delle quali affiorano dalle acque, con le carcasse trasformate in rifugio privilegiato di una colonia di aragoste, tanto prelibate quanto. facili da pescare.


IL GOLF

The Plantation è l'ultimo nato ma, forse, il più spettacolare campo di golf delle Hawaii. A Kapalua, al centro di una sconfinata piantagione di ananas, all'inizio degli anni '90 è stato inaugurato questo campo a 18 buche (par 73, 6490 m.) che è sede del prestigioso torneo Isuzu Kapalua International.

E' una meta sicura anche per il giocatore più esigente: se questo percorso non fosse di suo gradimento, infatti, potrà sperimentare il Bay appure il Village, altri due campi a 18 buche adiacenti, anch'essi calati in un contesto naturale straordinario.

LA SABBIA

Nelle spiagge dell'isola di Maui, la sabbia è sempre nera e questo è stato determinato dal suo particolare processo di formazione. La lava incandescente, infatti, in questa isola scendeva direttamente dai crateri al mare, senza avere il tempo di raffreddarsi.

L'impatto con l'acqua fredda dell'oceano provocava un'esplosione della materia lavica con conseguente frammentazione in una miriade di piccoli pezzi che, con la successiva azione erosiva del moto ondoso, si riduceva nei granelli piccolissimi che hanno formato, poi, la massa sabbiosa.

Nell'arcipelago, oltre che a Maui, il fenomeno della sabbia nera si riscontra solamente nell'isola di Hawaii.

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