L'interesse per il vino dilaga con presenze sempre più insistite sulla carta stampata e, da qualche tempo, debordanti sulle reti televisive. Insieme a tutto il bene che questo comporta, vanno registrati i danni provocati da una frangia crescente di autori improvvisati e superficiali che, soprattutto in televisione, si amplificano a dismisura

Quando il vino non era un argomento così di moda, ogni volta che in tv se ne parlava era d'obbligo accompagnare le notizie con visioni di cantine avvolte in spessi drappeggi di ragnatele, possibilmente indugiando sullo sgambettare di qualche gallina in mezzo a botti decrepite, ovvero l'habitat assolutamente antitetico a qualunque decente produzione vinicola.

Oggi, invece, l'immagine immancabile, ripetuta e reiterata fino allo sfinimento, è quella di una mano che fa roteare un coppa con dentro poco vino, per lo più rosso (il cromatismo esalta maggiormente l'impatto dell'immagine).

In se', il gesto sarebbe corretto, soprattutto se compiuto da un sommelier o, comunque, da una persona il cui compito è valutare la qualità di un vino prima di servirlo, consigliarlo, venderlo. Quella rotazione, infatti, ha la funzione di trasformare la superficie del vino contenuto nel bicchiere da un tondo piatto in un cono rovesciato, aumentando enormemente l'estensione dell'area a contatto con l'aria. Grazie a questo artifizio, il vino riesce a sprigionare una quantità ben maggiore di profumi e odori rispetto allo stato di quiete, e questa overdose di sensazioni serve all'esperto per valutare pregi e difetti, caratteristiche organolettiche, possibili abbinamenti ottimali.

L'esperto, quello vero, compiuta questa operazione, interrompe il movimento e passa all'assaggio per poi servire il vino o consigliarne l'abbinamento ideale. Per qualche verso, compie un'operazione analoga a quella di esperto di gemme che, di fronte ad un gioiello porta all'occhio una potente lente e ne valuta, al di là delle apparenze, il reale valore, per poi passare a consigli sul come, in quali occasioni e con quali abiti indossarlo.

L'insistenza con cui l'immagine dei bicchieri roteanti viene reiterata attraverso i teleschermi sta creando un piccolo esercito di insulsi ed instancabili roteatori che non si fermano davanti a nulla ed in nessuna occasione ed ogni pranzo ufficiale, per non parlare delle famigerate cene in piedi. Ogni occasione si sta trasformando in un raduno di funamboli del bicchiere che annusano in continuazione qualunque cosa, sia essa vino, aranciata, acqua minerale o - addirittura - caffè.

Per capire fino in fondo la ridicolaggine di questo atteggiamento, basta tornare per un attimo al precedente esempio dell'esperto di gioielli e immaginare la stessa occasione conviviale dove tutti, armati di potenti lenti, analizzano compiaciuti, e senza sosta, i gioielli delle signore. E non una volta, ma in continuazione, per tutta la sera, finché il monile, per qualche magia, o per sfinimento di chi lo indossa, non scompare definitivamente dal loro orizzonte.

Un'accolita di coglioni, direste: ecco, spero di aver reso l'idea.