CASTELLETTO

 

Ebbe grande importanza come minaccia verso l'interno della città, più che come difesa verso l'esterno. Era lo strumento della dominazione straniera, di Milano, Francia, Monferrato. Il famoso governatore francese Boucicault gli diede, agli inizi del 1400, vera e propria forma di Castello turrito.
Poi non si fece che costruire e ampliare nuove torri, erigere mura sempre più grosse. Esistevano cave sotterranee congiungenti San Siro e il palazzo dei Dogi.


L'odio della popolazione, spesso cannoneggiata di lassù, era ben giustificato: quattro volte fu demolito il Castelletto, e altrettante volte riedificato.
La costruzione dei forti sulle alture. più distanti gli tolse importanza ma si trovò modo nell' '900 di edificarvi una fortezza, divenuta subito incubo del genovesi e nominata "castigamatti”. La sua demolizione è del 13 agosto i1848.
Ora, dal Castelletto si gode soltanto il panorama.

CATINO

Quando Guglielmo Embriaco, agli inizi del 1.100, tornò a Genova dopo aver conquistato Cesarea durante la prima crociata in Terra Santa, portò fra le tante ricchezze il famoso Catino.

ln esso - conservato ora nella Cattedrale di San Lorenzo - sembra che Gesù avesse mangiato l'agnello pasquale durante l'ultima cena.
Napoleone, molto sensibile alle bellezze genovesi, creduto di smeraldo il Catino lo portò a Parigi nel 1806. Venne poi restituito nel 1816, rotto in diversi punti e mancante di un pezzo.


CATTEDRALE

 

La caratteristica facciata a striscie orizzontali di marmo bianco e pietra nera era anticamente un simbolo di prestigio, di ricchezza e nobiltà. Alcuni documenti testimoniano che la chiesa di San Lorenzo – designata Chatedralis Civitatis nel 1133 - era già officiata nell'anno 878.
Fu soggetta a continui lavori di restauro, per cui si perde un po’ il senso dell'impostazione originaria; a esempio, all'inizio del 1300 si dovettero ricostruire le arcate che dividono la navata centrale da quelle laterali, sicché si ha la sorpresa di vedere che agli archi gotici delle navate si sovrappongono quelli romanici dei matronei.
Esternamente, specie sul fianco destro sono incorporati frammenti di decorazioni romane, resti di sarcofagi del lll e IV secolo e decorazioni medioevali.
La fisionomia attuale della , Piazza di San Lorenzo data soltanto dal 1935, quando si aprì la Via San Lorenzo e furono quindi demoliti e arretrati i palazzi che a levante facevano ala al Duomo. Pochi anni dopo furono abbattute alcune casupole che occupavano l'attuale piazza, e a causa dell'abbassamento del livello del terreno si costruì la scalinata di accesso alla Cattedrale.

CHIAPPA

 

Colui che falliva ("rompeva") aveva l'obbligo della cessione dei beni ai creditori; ciò doveva awenire in forma pubblica e solenne. Il Cintraco conduceva il fallito a Banchi e gli imponeva l’umiliante cerimonia di “dar di culo in chiappa” su un lastrone detto appunto in dialetto, "ciappa”.
Fallire voleva dire, quindi, “andare con le gambe all'aria".

CHIOGGIA

 

Le colonie genovesi e veneziane nel Mediterraneo orientali fruttavano molto ma erano sempre minacciate. I Turchi cambiavano spesso idea circa la concessione di esctusività nei traffici, e da una rivalità di carattere prettamente commerciale ebbero inizio le lotte fra le due grandi Repubbliche marinare.
Entrambe rimasero dissanguate dopo la lunga serie di battaglie che, qualunque fosse l’esito richiedevano spese enormi. A Chioggia (intorno al 1380) i Genovesi, dapprima vittoriosi, rimasero bloccati con le toro grosse galee fra le strettezze dei canali; fu l'ultima grande crudele battaglia: Venezia riuscì a risollevarsi per i sacrifici che i suoi cittadini si imposero. Ma Genova non aveva uguale tradizione: le casse statali erano esangui e tali rimasero, mentre il potere effettivo scivolava sempre più nelle mani di privati.

CINEMA

 

Pietro Germi, Giuliano Montaldo, PaoIo Spinola sono registi che non hanno mai creduto opportuno parlare della propria terra. Se i genovesi fuggono da Genova, altri giungono da lontano: il grande regista boemo Pabst venne per studiare l'ambientazione di un film sulla congiura dei Fieschi; secondo Luchino Visconti "Genova è une stupenda città cinematografica".
Numerosi autori “girarono" nella città: doveva essere un regista romano, Carlo Lizzani, a intuire la drammaticità, le "incostanze armoniche" del paesaggio genovese con Achtung! Banditi!, realizzato nel 1951 a Pontedecimo.

CINTRACO


Era l'ufficiale giudiziario nell'antico ordinamento del Comune. Usciere. pubblico banditore, esattore dei diritti fiscali, incaricato ai pignoramenti, bastonava i ladri e malfattori; quando tirava forte il vento, girava per la città avvertendo di tener d'occhio i fuochi per evitare incendi (fino al 1100, le abitazioni erano in legno).
Nelle feste, sedeva alla tavola dei macellai e dell'arcivescovo, massime autorità dell'epoca. Decadde poi alla semplice funzione di banditore.

COLOMBO (1451-1506)

 

Non si può rimproverare la. Repubblica se questa non gli diede le caravelle: nel 1492 non esisteva in effetti più politicamente. Ci si può lamentare invece che quel monumento innalzatogli nel 1862 davanti alla stazione Principe (dov'era prima la statua di Bonaparte) sia uno dei più brutti d'ltalia.
D'altra parte, di Colombo conserviamo una casa che forse non era la sua e le ossa trovate nella cattedrale di Santo Domingo non si sa con certezza di chi siano.


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