PALAZZO DUCALE


Per capirne l'architettura è necessario seguire le vicende di questo che era chiamato Palazzo Pubblico o Palazzo del Comune, dove si prendevano le massime decisioni di governo, edificato a cominciare dal 1281 e icorporato verso la fine del XVI secolo nel Palazzo Ducale vero e proprio.

La struttura romanico-gotica della parte più antica, con l'alta torre del Popolo, è dalla parte di Via Tommaso Reggio. La facciata verso  Piazza Matteotti completamente distrutta nel 1777, fu poi ricostruita in forme neoclassiche e quindi contrasta con la severità del prospetto su Piazza de Ferrari.

Suggestivo l'interno, con i due cortili che si aprono ai lati del grande. atrio. Vi si possono ammirare le statue di Andrea Doria e Gian Andrea Doria (Gian Andrea era il figlio di quel Giannettino ucciso durante la congiura dei Fieschi, ma si diceva che in effetti suo padre fosse il corsaro Dragut), romanamente bardate ma prive di testa perché abbattute ai tempi della Rivoluzione Francese, quando il popolo scorse nei due salvatori della patria un simbolo del potere aristocratico.

PAOLO DA NOVI

 

La rivolta antinobiliare del 7 settembre 1506 portò in primo piano un tintore di seta, illetterato. Fu l'unico Doge che si appoggiò alla plebe e la sua avversione alla nobiltà coincideva con un tentativo di scrollarsi il dominio straniero (qui francese).
Ma durò poco: Luigi XII rimise le cose a posto e Paolo, tradito, finì decapitato davanti al Palazzo Ducale dando prova di grande dignità.


PESTE

 

1383, 1438, 1499, 1528, 1656: cinque terribili date che segnano le più grandi pestilenze cui la città fu condannata. A volte la peste era lasciata da alcuni soldati di passaggio, altre volte attraverso merci sbarcate di nascosto e provenienti da paesi già colpiti dall'epidemia.
Nel 1383, quando venticinque milioni di persone morivano in Europa su un totale di cento milioni di abitanti, a Genova per mesi e mesi rimasero uccise più di cento persone al giorno.

Le date posteriori furono forse ancor più tragiche: tutto quanto si poteva fare era costruire tanti "lazzaretti”(se ne contavano ventisei; il popolo ribattezzò "sconsolazione” quello della Consolazione), e curare i malati con salassi purghe, impiastri ...

Ma lo spettacolo, oggi impensabile, era comune a ogni parte d'Europa: basta ricordare la descrizione di Manzoni sulla peste a Milano nel '600.
La presenza della morte richiamava all'uomo la sua precarietà in un mondo ben poco razionalizzato, dove le cognizioni cliniche erano pressoché inesistenti. Il ricco mercante e il banchiere erano esposti alla malattia come i più umili, quando le persone morivano come mosche, e questo non poteva non avere i suoi riflessi sulla concezione stessa della vita, sul modo di considerare la ricchezza e i rapporti fra le classi sociali.

PIANO REGOLATORE

 

Dal primo nucleo dell'età romana - quello che oggi corrisponde alla zona detta Santa Maria di Castello - Genova è andata espandendosi spianando progressivamente le prime collinette e abbarbicandosi poi in forma abbastanza caotica sui pendii delle seguenti.
Nuovi “carugi" si sommano a quelli medioevali. E pensare che già dalla prima metà del 1100 i Consoli Sancivano l'obbligo della Repubblica alla tutela del paesaggio: "nelle passeggiate da cui l'incantevole panorama può godersi, non si debbono alzar mura, né altri edifici, affinché sia lasciata libera la vista a vantaggio e diporto del popolo".

PIAZZA Dl SARZANO

 

Ha una forma ricurva perché segue il tracciato delle mura. Adesso è in decadimento, anche a causa dei bombardamenti durante l'ultima guerra; ma nel Medioevo era la piazza più importante di Genova, centro del nucleo antico.
Si affaccia sulla piazza il bel campanile gotico della chiesa dl Sant'Agostino, costruito secondo la caratteristica ligure che prevede una cuspide contornata da quattro guglie minori. Una piastrellatura di ceramica crea sulla costruzione suggestivi effetti di colore.

Ha una forma ricurva perché segue il tracciato delle mura. Adesso è in decadimento, anche a causa dei bombardamenti durante l'ultima guerra; ma nel Medioevo era la piazza più importante di Genova, centro del nucleo antico.
Si affaccia sulla piazza il bel campanile gotico della chiesa dl Sant'Agostino, costruito secondo la caratteristica ligure che prevede una cuspide contornata da quattro guglie minori. Una piastrellatura di ceramica crea sulla costruzione suggestivi effetti di colore.


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