SANTA MARIA ASSUNTA IN CARIGNANO

 

Iniziata nel 1556 da Galeazzo Alessi per la famiglia Sauli, è il capolavoro del grande architetto perugino, il quale in alcune lettere chiamava la chiesa “sua creatura primogenita, e sopra tutte carissima delle proprie figliuole”.

Il suo sviluppo ricorda la pianta che il Bramante aveva ideato per la basilica di San Pietro in Vaticano a Roma; ma, come avveniva sempre con l'Alessi, i temi di partenza erano piegati alle esigenze d'una ispirazione originale, per cui ci si allontana dallo spirito bramantesco con quelle alte torri campanarie, la cupola slanciata, i grandi frontoni e la decorazione bicroma delle pareti che dànno alla costruzione una vivace sensazione di movimento. Bellissime, all'interno, le decorazioni dominate dal bianco, e il pavimento realizzato nel secolo scorso secondo il progetto originario.


La chiesa sorge sulla sommità della collina, nella grande piazza di Carignano: originariamente era isolata, senza tutti quegli edifici che ora la circondano e cancellano in parte la possibilità di gustarne secondo i primitivi intenti di localizzazione.

SANTA MARIA DI CASTELLO

 

E' uno dei più importanti complessi monumentali di Genova, comprendente la chiesa e il vicino convento.

Le origini della chiesa sono del secolo VII: sorgeva al centro del primo nucleo cittadino, il "castrum” da cui appunto il nome di castello. Suggestivo il susseguirsi di colonnati, all'interno; ma certo i continui restauri e rifacimenti hanno un po' falsato le proporzioni spaziali.
ll convento dei Domenicani, formato da tre chiostri, fu realizzato fra la seconda metà del 1400 e gli inizi del '500.


STAGLIENO

 

È il cimitero monumentale che tutto il modo invidia, costruito fra il 1844 e il 1851 dall'architetto G.B. Resasco il quale lavorò su un progetto già presentato da Carlo Barabino e che questi non poté condurre a com'pimento perché ucciso dal colera.
La parte inferiore è un rettangolo chiuso, circondato da un sistema di porticati lungo i quali è alloggiata una doppia fila di monumenti.
Difficile trovare fra questi e gli altri, lavori di una qualche levatura artistica: è il tempio della borghesia e specie della piccola borghesia genovese che ha voluto farsi eternare sul marmo.

Il monumento che la "Paisanna” (Caterina Campodonico) si fece erigere col ricavato della vendita di nocciole e ciambelle è rappresentativo di questa diffusa aspirazione al ricordo dei posteri, sebbene sia poi unico nella sua accuratezza naturalistica tanto poco usuale per un cimitero.
L'unica cosa bella rimane sempre la suggestiva collocazione del cimitero, teneramente abbarbicato alla collina.

STEMMA

 

Il grifone comparve nello stemma agli inìzi del 1200: era raffigurato nell'atto di aggredire un'aquila (l'Imperatore) e una volpe (Pisa). Successivamente i grifoni divennero due sostenenti lo scudo con la croce rossa.
Con la annessione di Genova al Regno di Sardegna (1815) si mise ai grifoni la coda fra le gambe.
La corona che sormonta lo scudo passò da Ducale (con la concessione del titolo di Serenissima da parte dell'imperatore Rodolfo II) a Reale (quando si divenne padroni della Corsica), a Comitale (passaggio al Regno Sardo). Completa lo stemma un Giano bifronte.
Nel 1440 fu introdotta una banda bianca con la scritta "Libertas"; Andrea Doria ridusse lo stemma a uno scudo crociato sorretto da due angeli e la scritta "Aurea libertas".

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