COMPAGNE

 

Antichi organismi a carattere militare, che riunivano uomini capaci di equipaggiare navi e usare le armi. Li vediamo già nel 1016 contribuire alla vittoria contro la flotta di Mugiahid.
Inizialmente erano tre (castrum, civitas, burgus), poi crebbero fino a otto: del borgo di Prè, di Soziglia, della porta di Banchi, di San Lorenzo, di Maccagnana o Mascherona, di Piazzalunga, di Palazzolo o Castello, di Portanuova.

Vediamo poi il vescovo, i visconti e le “compagne rionali”, riunirsi in una "compagna comunis", forma di associazione privata con scopi commerciali divenuti in breve anche politici. Da questa forma originale di interclassismo, di rapporti cioè fondati sul valore e le capacità individuali, sembra sia sorta Genova repubblicana.
I rapporti privati che diventano pubblici.


CONGIURA DEI FIESCHI

 

All'inizio dell'anno 1547 il potere di Andrea Doria corse il più grande pericolo per la congiura tramata da Gian Luigi Fieschi, il quale aveva con sé i fratelli Geronimo e Cornelio oltre a quel famoso Verrina che aveva grande ascendente sulla fazione "popolare" e tanto colpì la fantasia di Schiller.
Ouasi vent'anni prima, la riforma costituzionale voluta da Andrea Doria aveva dato il potere in mano ai "nobili vecchi", dopo quasi due secoli di governo popolare.

Ma la congiura non fu guidata da coloro che politicamente avrebbero avuto più ragioni di lamentare l'esclusione dal potere, bensì proprio da uno dei rampolli della vecchia nobiltà feudale. Gli altri, prudentemente, prestavano il loro appoggio con cautela, pronti a tirarsi indietro. Così awenne quando, riuscito praticamente vittorioso il colpo di stato, Gian Luigi morì accidentalmente annegato in Darsena, nell'istante in cui anche Giannettino Doria - nipote ed erede designato di Andrea - cadeva sotto i colpi dei congiurati. Venuto a mancare il capo, gli altri si smarrirono, permettendo il ritorno del Doria il quale fu terribile nella sua vendetta.
Svaniva così l'ultima concreta possibilità di contrastare il completo abbandono di Genova agli spagnoli (il Fieschi fondava sull'appoggio delle armi francesi); la “protezione" iniziata con Carlo V sarebbe durata un secolo e mezzo.

CONSORZIO

 

Del 1893 è il primo progetto Giaccone volto a dare autonomia al Porto. Le vicende parlamentari hanno del romanzesco; ripreso dal Marchese Cesare Imperiali, il progetto di legge seguì con alterne vicende le sorti degli avvicendamenti governativi e rimpasti ministeriali.
Il 12 febbraio 1903 Genova ottiene infine il suo Consorzio Autonomo del Porto, nel tentativo di conciliare gli interessi di armatori, spedizionieri, lavoratori.


CORSARI

 

AIi, Mustafà, Mohammed Abdalla, Sinan Pascià... Non bisogna lasciarsi ingannare: furono tutti genovesi "rinnegati" che, nel 1500 e '600, corsero i mari al servizio della Mezzaluna, depredando le navi cristiane.

 

Di solito erano rapiti in tenera età ed educati all'odio dei cristiani; altre volte erano costretti ad abiurare per non essere uccisi.
ln entrambi i casi dimostrarono poi eccezionale valore e perizia di marinai e combattenti. Mohammed Abdalla (Giovanni Soffietti) a 30 anni era padrone assoluto di Tripoli: morì a 48 anni, avvelenato lentamente da un medico calabrese.
ll più famoso è certo Scipione Cicala (Sinan Pascià), che arrivò al massimo comando della flotta di Costantinopoli; i musulmani non si fidavano mai completamente, e con ragione se si deve credere alle testimonianze secondo le quali Sinan aveva in animo di passare con tutta la flotta dalla parte della cristianità. Morì prima di compiere un passo che avrebbe certo fatto cambiare il corso della storia.

CORSICA

 

La storia dell'isola sotto il governo genovese è storia di continue rivolte dei corsi e seguite da dure repressioni che non riuscirono mai a vincere completamente la resistenza di quei feudatari recalcitranti, clero corrotto, signorotti spodestati, che spingevano il popolo alfa lotta.
L'onere per la sorveglianza e le guerre era troppo forte per una Repubblica già dissanguata; l'isola fu così ceduta nel 1453 al Banco di San Giorgio.

ll governo francese, che da tanto tempo aveva tramato per mettere in difficoltà i genovesi in Corsica, riuscì infine a farsela cedere col trattato di Versailles del 15 maggio 1768.
Sotto il timore che l'isola cadesse in mano ai fautori dell'indipendenza locale, Genova rinunziò ai suoi diritti di sovranità, riservandosi il privilegio di riscattare in futuro i territori rimborsando alla Francia le spese sostenute. Ma voleva essere una forma "elegante" di mascherare la propria impotenza politica.


DARSENA

 

Opera dell'architetto Marino Boccanegra, iniziata nel 1283 a causa della necessità di un porto interiore (darsena, appunto) che desse più sicuro asilo alle navi che attraccavano agli scali fatti costruire sulla spiaggia del Borgo, fuori Porta dei Vacca.
Attualmente comprende quelle che erano la Darsena delle GaIere, la Darsena del Vino e l’Arsenale.
Si edificarono poi due torri ai lati della bocca d'entrata. La costruzione del bacino di carenaggio data fra il 1846 e il 1851. Nel 1815 la Darsena divenne porto d'armamento della Marina Sarda: vi si insediò il corpo dei reali equipaggi, e le tettoie dell'antico Arsenale furono mutate in tristi alloggi per i forzati (secondo l'antica tradizione) che in quel tempo erano impiegati alla manutenzione del naviglio.
La Darsena fu poi ceduta dal Governo al Comune (1870) per complessivi 7 milioni - insieme al Seno di Santa Limbania, il Promontorio di San Tomaso, il Bacino di Carenaggio, il Cantiere della Foce.

DICKENS

 

Guardando Genova gli vennero in mente certi quartieri della sua Londra, ma con alcune varianti: "ln vita mia non ero mai rimasto così costernato come mi accadde di rimanere allora. La novità meravigliosa di ogni cosa, gli odori insoliti, l'inesplicabile sporcizia (sebbene Genova sia considerata la città italiana più pulita), la disordinata disposizione delle case sudicie, piantate le une sul tetto delle altre; i vicoli, ancora più stretti di quelli di Saint Giles o di Parigi vecchia, pei quali era un via vai continuo, non di vagabondi ma di donne ben vestite, col velo bianco e con un gran ventaglio [.....].

SCOPRIAMO GENOVA, VOCE PER VOCE...